In sette giorni un terremoto ha scosso il mondo dei social network. Ed è proprio il caso di dire che l’unica certezza è rimasta la Nutella.
Giovanni Ferrero supera Mark Zuckerberg
Secondo Bloomberg Billionaires Index, classifica quotidiana stilata dalla celebre testata finanziaria americana Bloomberg.it, Giovanni Ferrero è più ricco di Mark Zuckerberg. Il Ceo della multinazionale di Alba, infatti, sarebbe al ventisettesimo posto con un patrimonio di 38,8 miliardi di dollari, mentre il fondatore di Meta sarebbe “solo” ventinovesimo. La società che controlla Facebook, Messenger, WhatsApp e Instagram ha puntato sulla rivoluzione del Metaverso, ma il progetto stenta a decollare.
Metaverso: non proprio rose e fiori
Oltre a difficoltà di natura economica, la società di Mr Zuckerberg è soggetta a continui “errori di funzionamento” da cui stanno emergendo le criticità delle piattaforme. Dopo il tentativo di emulare TikTok nella forma, nel linguaggio e nel contenuto, l’ultimo bug a cui la società si è trovata a far fronte è stato uno “scherzetto” di Halloween poco gradito. Il 31 ottobre Instagram ha avuto uno dei down più importanti degli ultimi anni. La sospensione ingiustificata di profili Instagram e le perdite più o meno importanti di followers non hanno risparmiato nessun account e hanno creato grandi difficoltà alla piattaforma, ai creators e agli influencer che monetizzano contenuti grazie a una stima numerica.
Khaby Lame, il più seguito al mondo su TikTok e l’italiano più seguito su Instagram, avrebbe perso migliaia di followers in poche ore. E come lui Chiara Ferragni. Il ripristino dell’ordine in piattaforma non è stato immediato, ma ciò non basta per contenere il malcontento generale che si sta diffondendo nei confronti di Meta da parte dei singoli utenti e degli azionisti.
È sempre più frequente il fenomeno del social detox, o ancora più drasticamente dell’eliminazione dei social dalla propria quotidianità. Di certo questi comportamenti non giovano alla salute della società di Menlo Park, che grazie all’analisi delle abitudini e delle tendenze delle diverse community è sempre riuscita a guadagnare vendendo pubblicità e dati in target.
Occhi puntati su Twitter
Nell’ultimo periodo, però, il social sotto gli occhi di tutti è Twitter: è qui che si è scatenata una vera e propria rivoluzione. Il nuovo boss del social che “cinguetta” Elon Musk è al primo posto di Bloomberg Billionaires Index. E da qui non lo schioda neanche il Ceo del gruppo dolciario piemontese (per ora), in grande ascesa. La rivoluzione è iniziata il 25 aprile 2022, quando il consiglio di amministrazione di Twitter ha concordato con il patron di Tesla e Space X un’acquisizione da 44 miliardi di dollari. Il 28 ottobre 2022, dopo mesi di incertezze, l’uomo più ricco del mondo ha definitivamente acquistato il social network per una cifra da lui definita “eccessiva” per quello che sarebbe il valore reale del social network. Nonostante lo definisca simply the most interesting place on the Internet.
The bird is freed, il suo primo tweet da proprietario, è stato l’inizio di una serie di interventi che hanno già del memorabile. Taglio del management, fra cui il licenziamento dell’ex Ceo Parag Agrawal, volontà di introdurre una fee annuale di otto dollari per i profili verificati con la nota spunta blu in cambio di pubblicità dimezzata e, fra le altre cose, priorità nelle ricerche e nella menzioni per contrastare lo spam e le truffe. Terza rivoluzione in atto riportata da Bloomberg: fine dello smart working per i dipendenti e licenziamento di 3700 risorse per ridurre i costi dell’azienda.
Cosa cambierà?
Nessun social network è a pagamento e mai nessuno prima d’ora aveva ipotizzato una “tassa d’iscrizione” alle piattaforme, per quanto Instagram stia andando in questa direzione con altre decisioni. Da molto tempo, infatti, è diventato un punto di incontro fra domanda e offerta di brand e influencer e, ultima delle Meta-evoluzioni, diventerà un mercato di NFT realizzati dai creators da vendere direttamente in piattaforma alla propria community. La valorizzazione del contenuto creativo, quindi, non sarà più solo una questione di algoritmo e qualità. È solo l’inizio di un grande cambiamento che stravolgerà il mondo dei social network e delle nostre abitudini?