Il momento si complica per Gianluca Vacchi (22M su IG, 21M di followers e 239M di Mi Piace su TikTok), l’imprenditore e influencer italiano diventato celebre in tutto il Mondo per il suo utilizzo goliardico dei social.
Aumentano le denunce degli ex dipendenti
Aumentano, di giorno in giorno, le notizie riguardanti ex collaboratori che hanno avuto dei problemi con lui. Al tribunale del lavoro una richiesta di risarcimento che supera i 700mila euro fatta da una coppia che ha lavorato per Mister Enjoy per più di 17 anni.
Secondo quanto riportato da Repubblica, il quotidiano che per primo ha raccontato le condizioni di lavoro dietro i TikTok che hanno reso celebre Gianluca Vacchi, l’imprenditore e influencer avrebbe fatto lavorare i 2, in nero, per almeno 10 anni.
La notizia della denuncia della coppia, fatta nel 2021, è stata data dopo l’inizio del percorso legale intrapreso da un ex colf dello staff dell’imprenditore e influencer a cui, secondo quanto riportato dalla stampa, non sarebbe stato pagato il TFR (il Trattamento di Fine Rapporto) di circa 70mila euro.
Il video dello staff di Vacchi post denunce
Subito dopo questa denuncia, ma prima delle notizie relative alla coppia che ha lavorato per anni per Vacchi, lo staff dell’imprenditore e influencer ha fatto un video in cui si dissocia dall’ex collega e sostiene che il datore di lavoro è solito chiedere scusa dopo un momento di rabbia. Questa spiegazione cozza con gli audio di Vacchi in cui l’imprenditore e influencer dimostra di avere una condotta morale diversa da quella raccontata dal suo staff.
Problemi per Amazon
La vicenda in corso sta creando non pochi problemi ad Amazon che attraverso Prime Video ha realizzato e rilasciato un documentario su Mister Enjoy poco prima della diffusione delle notizie sulle condizioni del suo staff di lavoro le cui denunce risalgono al 2021.
Molti utenti della piattaforma oltre a contestare la scelta dell’editore di associarsi al personaggio si dicono pronti a disdire l’abbonamento con la piattaforma che rientra però nel pacchetto di Prime, il servizio di spedizione rapide messe a disposizione da Amazon.
Foto Credit: Agenzia Fotogramma