Il make up era la sua maschera e da quando aveva otto anni ha utilizzato il trucco per nascondersi. Carlotta Bertotti, modella e influencer torinese di 22 anni, impiegava due ore al giorno per truccarsi. E per non farsi vedere per ciò che realmente era. Prima di accettarsi ci sono voluti altri dieci anni.
Nessuno a scuola era a conoscenza di chi fosse realmente Carlotta. Perché nessuno aveva mai visto la grande bellezza caratterizzata dalla sua forte personalità e dal Nevo di Ota sulla parte sinistra del suo volto. Un’alterazione della pigmentazione della cute e delle strutture oculari più diffusa in Oriente, soprattutto in Giappone, e meno nota in Europa. Anche per questo motivo, infatti, una bellezza così particolare può essere definita unica.
Carlotta Bertotti, il percorso verso l’accettazione
Per Carlotta Bertotti il percorso di accettazione e consapevolezza non è stato semplice. In adolescenza non si è mai data la risposta a una domanda che ben presto si rivelò essere il suo punto di forza: “Perché la mia immagine è così diversa da quella degli altri?”. Per anni la risposta la trovò nel make up che le permetteva di nascondere la voglia blu sul volto. E nella lente a contatto che le potesse coprire la sclera.
La volontà di togliersi la maschera arrivò alla maggiore età, in gita scolastica a Valencia. In quel viaggio post-maturità, Carlotta si struccò completamente per togliersi la maschera del make up e per mostrarsi per com’è realmente, unica e naturalmente bella. Il suo primo post Instagram senza filtri risale al 9 agosto 2018 ed esordisce così: “Questa è la prima volta dopo 19 anni che mi sento leggera. Riesci a crederci? Io ancora no.”
Dopo quel post chiuse i social per tre giorni per poi affrontare tutte le domande. Quello era solo l’inizio di un percorso che l’avrebbe portata a essere un importante punto di riferimento nel mondo della body positivity per le persone che affrontano il difficile percorso di autoaccettazione.
Ogni giorno mostra con orgoglio ciò che la rende unica, nella speranza di aiutare gli altri a fare lo stesso. Grazie ai social ha imparato a raccontarsi, a confrontarsi, a rispondere agli haters. E a collaborare con i brand che sente più vicini a lei tra cui Vision of Super.
I social, gli influencer e la body positivity
Lavorare nella moda, per lei, era qualcosa di impensabile e un sogno che le sembrava troppo lontano: oggi è una modella consacrata anche da Vogue. Nel marzo 2022 il magazine pubblicò le storie di tre influencer italiane che hanno condiviso la loro storia di body positività senza filtri. Adriana Bazgan, tiktoker che condivide video di sensibilizzazione sulla vitiligine, Silvia Amorosino, designer che racconta quotidianamente la sua vita dopo aver accettato l’alopecia, e Carlotta Bertotti. Il magazine di moda più celebre al mondo ha presentato la modella torinese con uno straordinario scatto di Brock Elbank, fotografo britannico noto per sviluppare progetti fotografici inclusivi (in cui, fra gli altri, ha coinvolto anche la campionessa paralimpica italiana Veronica Yoko Plebani che porta con orgoglio le cicatrici della meningite fulminante batterica che la colpì quando era bambina)
Nonostante la consacrazione di Vogue, Carlotta preferisce la condivisione sui social con una community di supporter all’alta moda. Non sono mancate le proposte da parte di agenzie di moda americane, ma la modella torinese ha dichiarato di voler scegliere con attenzione i progetti a cui prendere parte: “Espormi sui social o davanti all’obiettivo fotografico è il modo che ho io per aiutare gli altri attraverso la mia storia, e ho deciso di farlo. Il percorso di autoaccettazione è lungo e complesso… resto ancora la ragazza insicura di un tempo, che non si sente all’altezza”.
Laureata in Diritto per le imprese e le istituzioni e innamorata di Alessandro, oggi il suo account Instagram @carlotta_bertotti vanta più di 61k followers e ne ha altrettanti su Tik Tok, dove condivide e comunica l’importanza di mostrarsi per quello che si è.
Photo Credit: Agenzia Fotogramma