Alessandro Magni, 34 anni, laureato in Scienze Politiche e Sociali all’Università Cattolica di Milano, grazie alla passione per i Social Network riesce in breve tempo a raggiungere un vasto pubblico, forte delle pubblicazioni ed aggiornamenti quotidiani sulla sua vita attraverso i suoi profili social e sul suo blog alessandromagni.com. Da sempre appassionato di fashion, travel e lifestyle, si qualifica come Brand Ambassador per Brand di moda ed Enti del Turismo in tutto il mondo.
Come e quando ti sei accorto di non avere dei semplici follower ma una vera e propria community?
Ho notato che la mia fanbase non era composta solo da followers (spettatori) ma da una community (interattiva) quando si è instaurata una vera e propria fidelizzazione reciproca con molti dei miei seguaci che quotidianamente interagiscono con i miei contenuti attraverso like, commenti, messaggi privati, ecc e col tempo io stesso ho iniziato a mia volta a “ri-conoscerli”. Questo aspetto è molto importante perché fa si che ci sia un cosiddetto “zoccolo duro” di persone realmente interessate a ciò che riguarda la mia presenza sul web (con notifiche attive relative ai miei post e stories) e aumenta le possibilità di conversione in seguito a call to action, anche in caso di sponsorizzazioni.
Da quando hai iniziato a oggi, in che modo è cambiata la professione di influencer?
In questi anni la mia figura professionale è cambiata drasticamente. Quando ho iniziato si parlava di “blogger”, ovvero coloro che – nati sul web – pubblicavano inizialmente per hobby ma con costanza articoli e fotografie su blog personali raccontando la propria quotidianità e le proprie passioni in ambito Fashion, Travel, Lifestyle. Con il passare degli anni, questa figura si è evoluta spostandosi sempre di più sui social network, in particolare Instagram, creandosi un nuovo seguito di followers ed integrandosi con altre figure con ampio seguito sui social – provenienti anche dal mondo della tv, del cinema, dello sport, ecc – ed è così che è nata la definizione più generale di “Influencer”, ovvero persone in grado di influenzare l’opinione pubblica riguardo certi argomenti.
Quale tipologia di contenuti ti viene più richiesta dai brand che vogliono collaborare con te?
Sempre più spesso noto che i Brand, sia in ambito Fashion che in ambito Travel, richiedano contenuti più dinamici e spontanei, ovvero i Reel. Tendenzialmente, però, mi viene data la possibilità di scegliere anche secondo il mio stile e storytelling oltre che al contenuto che penso possa performare meglio in base alla tipologia di prodotto ed esperienza da raccontare. Sempre meno di frequente, invece, vengono richiesti singoli Post fotografici e statici.
Instagram vs TikTok, quali sono i pro e i contro di ciascuna piattaforma?
Sono due piattaforme di condivisione da un lato molto simili ma dall’altro completamente diverse. Penso che il pro di Instagram sia principalmente il fatto che nasce come social network di condivisione di immagini, e successivamente ha dato la possibilità di condividere anche i video. In questo modo offre una maggiore libertà di scelta e diversi formati di contenuti da condividere (IG Post, Carousel Post, Reels, Stories) e si rivolge potenzialmente ad un pubblico più ricettivo, maturo e professionale.
Il contro è che negli ultimi anni sembra sia diventato molto più difficile crescere ed ampliare la propria fanbase a causa dell’algoritmo molto penalizzante e al fatto che Instagram punti sempre più al voler far sponsorizzare i contenuti dagli utenti, per trarne profitto.
Il pro di TikTok, invece, è sicuramente l’algoritmo ed il fatto che i contenuti diventino virali più frequentemente anche se non si ha un grande numero di followers. Per questo motivo penso che gli utenti siano più stimolati a pubblicare video divertenti, creativi ma anche informativi in una maniera più naturale e meno impostata rispetto agli altri social.
Come contro penso sia proprio il target di riferimento (essendo il pubblico di TikTok molto giovane) meno stabile rispetto ad Instagram, nel senso che tutto funziona secondo “trend” e “mode” del momento, ma è più difficile riuscire a ritagliarsi un proprio spazio e raggiungere una “credibilità”.
Cosa consigli a chi vuole intraprendere questa professione?
Al giorno d’oggi sempre più persone (sia giovani che meno giovani) vogliono intraprendere la professione di Influencer perché si sente continuamente parlare (in una maniera sbagliata) di questa professione facendo passare il messaggio che “senza fare niente si può avere tutto”. La cosa però che viene molto spesso sottovaluta riguarda il fatto che per lavorare (e guadagnare) come influencer non basta avere solo dei grandi numeri sui social ma bisogna avere innanzitutto credibilità nel settore oltre che uno spirito creativo e imprenditoriale.
Visto il mercato ormai (almeno apparentemente) quasi saturo, come consiglio direi innanzitutto di scegliere una nicchia di mercato ben definita a cui rivolgersi, creare contenuti nuovi, interessanti, di qualità, ed interagire con la propria community. Cosa importante da non fare assolutamente è provare a scopiazzare altri Influencer perché ormai i cosiddetti followers sono diventati a loro volta molto più critici e selettivi.