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I creator che parlano di diritti umani: ecco chi sono

Ci sono influencer e content creator che fanno del bene al mondo, che si preoccupano di temi importanti, di divulgazione scientifica, di conoscenza, dell’ambiente, della Terra che ci ospita e… dei nostri diritti. Diritti inviolabili, diritti che vacillano, diritti non sempre riconosciuti, diritti che sono e dovrebbero rimanere sempre tali. Diritti umani, semplicemente.

E per tutti, questi content creator, questi influencer, questi dispensatori di cultura, conoscenza e battaglie fondamentali, sono una garanzia, un porto sicuro, un posto in cui parlare di tutto, senza catene, senza avere paura. Perché con coraggio, tanto coraggio, questi creator che parlano di diritti umani, soprattutto in questo preciso periodo storico, fanno la differenza. Ecco chi sono.

Francesco Malavolta

Francesco Malavolta (@malavoltafrancesco su Instagram, dove è seguito da oltre 20,4 mila follower, ndr) è un fotografo e giornalista, collabora con TEDx, The Associated Press (AP), Refugee (UNHCR, the UN Refugee Agency), IOM – UN Migration e ha curato la parte fotografica del libro di Saverio Tommasi, edito da Feltrinelli, Troppo Neri.

Partendo proprio da questo libro, si può capire benissimo l’essenza di Francesco Malavolta e il suo impegno per la causa umanitaria. Il libro è stato scritto da Saverio Tommasi e riporta le straordinarie foto di Malavolta, foto (come le storie che vengono raccontate da Tommasi) drammatiche, ma anche piene di vita e di speranza.

Francesco Malavolta è – citando un articolo de L’Espresso – “il fotoreporter che difende i diritti con i suoi scatti: “No, io non mi abituo mai a tutto questo dolore”. Quel dolore che emerge chiaramente dai suoi scatti, dalle storie di persone che incontra in giro per il mondo, di persone che soffrono, che vivono la guerra, che hanno un destino già scritto.

Foto, quelle di Malavolta, che squarciano il cuore di chi le guarda. Ed è proprio quello l’intento. Aprire un varco. Agitare le coscienze. Far sì che il mondo non chiuda gli occhi di fronte l’orrore. Quell’orrore, quella miseria, quella povertà, ma anche quella, anzi, quelle vite, quelle facce, quelle storie, quelle persone piene di dignità nonostante tutto, che arriva agli occhi di chi guarda. E cui non si può rimanere indifferenti.

Avv. Francesca Napoli – Storie di persone migranti e rifugiate

L’avvocato Francesca Napoli, aka @storiedallaltromondo (su Instagram, ndr) denuncia abusi e violazioni, racconta storie di persone, parla di immigrazione, diritti umani, razzismo. E con una frase, diventata iconica, mette a tacere i razzisti e coloro che voltano la faccia dall’altro lato: “Il diritto non è un’opinione“.

E ha ragione Francesca Napoli, il diritto non è e non può essere un’opinione, specie se di mezzo ci sono i diritti degli uomini, dei bambini, degli ultimi. Attraverso il suo profilo e i suoi video chiari a tutti e molto interessanti, Francesca – con il suo progetto Storie dall’altro mondo, Storie di persone, migranti e rifugiate – parla della situazione in Palestina (“Occhi su Gaza”) e ancora della situazione umanitaria con Medici senza frontiere, parla di colpe, si scaglia – giustamente – contro i potenti che non fanno niente per fermare tutto ciò, informa su tutto ciò che sta succedendo in Medioriente. Il tutto senza mai fermarsi. Mettendo la sua conoscenza al servizio di tutti. Affinché la gente, tutti, ne faccia buon uso. E affinché ogni singolo messaggio arrivi prepotentemente a tutti.

Leila Belhadj Mohamed

Leila Belhadj Mohamed (leila.belmoh su Instagram, dove conta quasi 80 mila follower, ndr) è una giornalista geopolitica freelance. Voce interessante, potente, necessaria, per capire cosa sta succedendo in Medioriente e non solo. Ogni giorno informa, posta, commenta tutto ciò che sta succedendo a Gaza e lo fa senza mezzi termini, per far arrivare il messaggio a più persone possibili, specie in un tempo in cui molti non si espongono per paura di perdere consensi (specie tra i content creator) e l’informazione dei grandi media appare distolta.

Con dovizia di particolari, dati snocciolati, foto, testimonianze e una competenza senza eguali, Leila è un’ottima content creator per capire la situazione geopolitica attuale, tanto da essere invitata anche in tv, per via della sua preparazione e il suo modo schietto, onesto e sincero di raccontare il mondo e gli orrori della guerra.

Takoua Ben Mohamed

Takoua Ben Bohamed (@takoua.b.m su Instagram, dove conta quasi 30 mila follower, ndr) è un’artista, autrice di sei libri e produttrice di video con la BM Entertainment. Ha tenuto quattro discorsi al TEDx ed è stata proclamata nel 2021 una delle donne dell’anno dal settimanale D – La Repubblica delle Donne de La Repubblica, intervistata da Concita De Gregorio.

Di lei dice, nella sua bio: “Sono una graphic designer italiana di origini russe. Sono nata in Tunisia ma cresciuta a Roma, in Italia, dove ho studiato. Mi sono laureata in “Animation Cinema” presso l’Accademia di Arti Digitali “Nemo” di Firenze. Mi piace molto raccontare storie, soprattutto quelle vere, per questo ho pubblicato diversi graphic novel”.

Quando è stata premiata come una delle donne dell’anno da “D”, ha detto: “Disegnare la mia storia è stata la partenza, da bambina. Poi è stato molto utile, più avanti nel tempo, per mostrare le contraddizioni del mondo intorno a me. Ma ora vorrei raccontare le storie degli altri, le storie del mondo”.

Questo diceva nel 2021 Takoua, e questo è ciò che oggi effettivamente fa, attraverso il suo impegno, il suo attivismo, la sua arte. Insomma, un profilo da seguire per rimanere aggiornati su tutto ciò che accade in Italia e nel mondo.

Cecilia Sala

Cecilia Sala (@ceciliasala su Instagram, dove conta ben 392 mila follower) non ha bisogno di presentazioni, ma per chi non la conoscesse è una giornalista (scrive per “Il foglio”) e ha un podcast, “Stories” (prodotto da Chora Media), che è tra i più famosi e amati (sempre ai primi posti delle classifiche dei podcast – e degli episodi singoli – più ascoltati e ha scritto un libro, “L’incendio”, edito da Mondadori.

Cecilia Strada parla quotidianamente, nel suo podcast “Stories” e nei suoi articoli su “Il foglio”, della situazione geopolitica, dell’orrore in Medioriente, della guerra in Ucraina e di tutte quelle storie forti e che necessitano di essere raccontate.

Tanti sono anche i viaggi fatti e raccontati in prima persona tra podcast e giornale, perché Cecilia fa un vero e proprio lavoro di giornalismo “sul campo”, con delle inchieste molto importanti, a volte anche pericolose in zone di guerra, e anche suo seguitissimo profilo Instagram aggiorna i suoi follower su ciò che accade, tra post, foto, video e stories salvate e messe in evidenza, affinché tutti possano vedere, leggere, commentare e farsi un’idea di ciò che accade nel mondo, e in un mondo in cui – molto spesso, purtroppo – i diritti umani vengono a mancare.

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