Esploratore italiano, Alex Bellini è conosciuto per le sue imprese – come le traversate oceaniche – la passione per lo sport e il suo impegno per un pianeta più green e una vita più sostenibile.
Non soltanto esploratore, ma anche scrittore e influencer, che ha come obiettivi quelli di esplorare, imparare e condividere quanto appreso con il proprio pubblico. Scopriamo di più su Alex Bellini, sulla sua vita sia lavorativa che privata.
Alex Bellini, la biografia
Nato ad Aprica – in provincia di Sondrio – il 15 settembre 1978, Alex Bellini è diventato famoso per le sue imprese estreme da esploratore in giro per il mondo. In special modo, è divenuto noto per le traversate a remi oceaniche, che sono state fatte in solitaria.
Appassionato di sport, montagna, avventura e tematiche ambientaliste, Bellini lo è da sempre. Già negli Ottanta e negli anni Novanta, amava i sentieri, i torrenti e i boschi di dove è nato. Alex è sposato e ha due figlie: la moglie si chiama Francesca Urso, mentre le bambine sono Sofia e Margherita. Come riportato dal Corriere della Sera, è un tipo solitario e con poche amicizie e la sua Francesca l’ha incontrata all’Università, mentre lei studiava Comunicazione.
Come spiegato sul suo sito web, inoltre, dal 2014 si occupa anche di psicologia della massima performance e di supporto per atleti di vari sport come tennis, vela e golf. Sempre al Corriere della Sera, Alex ha detto di aver studiato Ragioneria al liceo e poi Scienze Bancarie all’Università Cattolica di Milano senza, però, laurearsi.
Per quanto riguarda i suoi genitori, suo padre l’ha sempre sostenuto nella decisione di esplorare il mondo. Negli anni Ottanta e negli anni Novanta, suo padre girò l’Africa in moto mentre, come lavoro, faceva il ristoratore insieme a sua madre. Quando la mamma morì, il papà iniziò a dedicarsi al restauro di mobili antichi.
Le imprese estreme di Alex Bellini
Nel 2000, Alex Bellini ha corso la maratona di New York in tre ore e cinquantadue minuti. Nel 2001, ha partecipato alla Marathon des Sables nel deserto del Marocco lunga ben 250 chilometri. Tra le sue imprese, ci sono poi la partecipazione all’Alaska Ultrasport Extreme nel 2002 con i suoi 600 chilometri trainando una slitta e all’Alaska Ultrasport Impossible nel 2003 con 1400 chilometri a piedi, concludendo con un terzo posto in ventisette giorni.
Le sue imprese non sono certamente finite qui. Nel 2004, Alex Bellini ha preso parte alla prima traversata oceanica a remi in solitaria (Alone 2004). Inizialmente, era partito da Genova, ma tutto si era concluso dopo appena cinque ore per via delle condizioni meteo non favorevoli. Era partito nuovamente dopo undici giorni con l’obiettivo di raggiungere la Guyana francese e naufragando – dopo ventitré giorni – sull’isola di Formentera per il forte vento. Al Corriere della Sera, ha raccontato:
La barca andò in un milione di pezzi, mi salvai per fortuna. Riconobbi il fallimento e fu l’inizio di qualcosa di nuovo. Fino a quel momento prendevo tutto di petto, mi comportavo al limite dell’incoscienza. Dopo il naufragio appresi parole come preparazione, allenamento, organizzazione, team…
Nel 2005, è partito di nuovo da Quarto (Genova) per raggiungere Fortaleza in Brasile, arrivando dopo 11mila chilometri di mare, 226 giorni e dopo aver lottato contro diversi problemi. Nel 2008 ha avuto inizio la traversata dell’Oceano Pacifico a remi e in solitaria, partendo da Lima in Perù e arrivando a Sydney in Australia dopo 18mila chilometri circa, sebbene la navigazione fu interrotta ad appena sessantacinque miglia da terra per via delle condizioni meteo sfavorevoli.
Alex Bellini ha partecipato anche alla corsa a piedi da Los Angeles a New York nel 2011, LA-NY Footrace, con più di 5300 chilometri fatti: dopo settanta giorni, Bellini si è classificato quinto in 746 ore, 28 minuti e 49 secondi. Nel 2017, invece, ha attraversto il Vatnajökull con sci e slitta, in Islanda e in tredici giorni (è il più grande ghiacciaio d’Europa).
Tra le altre cose, inoltre, ha partecipato alla VIII EMU 6 day race World Trophy – Balatonfured in Ungheria, arrivando al settimo posto con 721,751 chilometri fatti. Nel 2021, ha attraversato il fiume Po utilizzando una zattera.
La missione di divulgatore ambientale
Quella di Alex Bellini è diventata una vera e propria missione. Viaggiando e scoprendo il mondo, l’esploratore ha iniziato a occuparsi anche di cambiamento climatico e dei problemi che affliggono il nostro pianeta. Basti pensare, ad esempio, all’inquinamento della plastica in mare, solo per citarne uno. Approfittando delle sue avventure, Alex cerca di parlare e sensibilizzare su tutto ciò che ha un impatto negativo sulla Terra. Si interroga su cosa sia ancora possibile fare per salvarla e salvarci.
Come riportato da Save the Planet, nel 2019 Alex ha iniziato a esplorare anche i dieci fiumi più inquinati. Con i suoi viaggi è giunto, per l’appunto, nell’ormai tristemente nota “Isola di Plastica” nell’Oceano Pacifico: la Great Pacific Garbage Patch, zona grande ben tre volte la Francia.
Personalmente, Alex Bellini cerca di dare il proprio contributo anche facendo attenzione a ciò che compra, optando per prodotti italiani e di stagione. Oltre a questo, con la sua famiglia cerca di riciclare il più possibile, stimolando la curiosità delle proprie figlie per abituarle a uno stile di vita sostenibile. Al Corriere della Sera, ha raccontato:
Un’abitudine quotidiana che abbiamo con le nostre figlie è quella di stimolare la loro fantasia con domande tipo “come potremmo servirci di questo imballaggio o scatola? Per cos’altro potremmo utilizzarla?”. Entrambe le figlie si sono costruite le proprie case delle bambole (con ovviamente mia grande soddisfazione!). Un’altra cosa che facciamo è commentare assieme le notizie che riguardano l’ambiente e l’ecologia, così da sviluppare in loro il pensiero critico e il senso di familiarità con questi temi.
Nei suoi social insegna il rispetto dell’ambiente
Alex Bellini utilizza i propri social per cercare di ispirare al rispetto dell’ambiente. I suoi viaggi sono molto seguiti sia su Instagram che sulle altre piattaforme. Può, ormai, essere considerato un green influencer a tutti gli effetti. A Vanity Fair, ha raccontato:
Magari nella mia piccola vita, nella mia piccola porzione di mondo, non noto nulla di diverso da prima ma, se allargo lo sguardo, se dilato il tempo, potrò allora ben vedere le conseguenze di quello che stiamo facendo.
Il climate change è un fatto e si manifesta con alluvioni e siccità, ad esempio. Secondo Bellini, l’urgenza è sì la crisi climatica, ma ancora di più quel pensiero che porta l’essere umano a credere di essere separato dalla natura.
Siamo interconnessi e non possiamo illuderci che il nostro benessere sia indipendente dal benessere di una foresta che si trova, che ne so, al Nord della Norvegia. Non possiamo separare la sagoma di un uomo da tutto ciò che lo circonda.
È importante avere la consapevolezza che viviamo tutti su questo pianeta e che bisognerebbe intraprendere uno stile di vita sostenibile per una società eco-friendly. Al Corriere della Sera, parlando dei social, ha raccontato che gli “hanno fatto riscoprire il piacere di condividere”. I social gli consentono, infatti, di essere di ispirazione e documentare quanto sta accadendo ovunque nel mondo.
10 Rivers 1 Ocean: il progetto di navigare nei fiumi più inquinati
Come detto, nel 2019, Alex Bellini ha avviato il progetto di navigare nei fiumi più inquinati del mondo: 10 Rivers 1 Ocean. Le navigazioni dell’esploratore, green influencer, mental coach e divulgatore ambientale sono compiute a bordo di zattere realizzate utilizzando dei materiali di recupero, con lo scopo di documentare che fine fanno le tonnellate di rifiuti che finiscono negli Oceani e nei fiumi.
Quelli presi in esame sono il Gange, il Fiume delle Perle, il Nilo, l’Indo, l’Amur, il Mekong, il Niger, lo Yangtze, il Fiume Giallo e l’Hai He e il Great Pacific Garbage Patch (già prima citato). Sempre a Vanity Fair, l’esploratore e influencer ha spiegato:
Il vero problema non è l’inquinamento dei mari o dei fiumi, il problema più grave è che la nostra società ha esiliato la natura dalla propria coscienza. Viviamo la nostra vita con la speranza mal riposta che un giorno arriverà qualcuno che ci salverà.
Il suo lavoro ha, quindi, l’obiettivo – come già detto – di cercare di svegliare le coscienze sullo stato di salute dei corsi d’acqua e dell’ecosistema più in generale. Come raccontato al Corriere della Sera, il progetto 10 Rivers 1 Ocean è nato da un’intuizione di sua moglie Francesca che gli ha proposto, nel 2018, di documentare la situazione della Great Pacific Garbage Patch.
A questo, io ho aggiunto la navigazione dei dieci fiumi perché non mi bastava documentare la plastica nell’oceano. Volevo anche raccontare il lungo viaggio che essa compie su questi corsi d’acqua che trasportano in mare circa l’80% della plastica di origine terrestre. Alla base c’è la volontà di contribuire a promuovere un nuovo senso di comprensione per questi delicati ecosistemi.
Tutti i libri di Alex Bellini
Alex Bellini ha scritto diversi libri che parlano delle sue avventure in giro per il mondo, così come di sostenibilità ambientale. Nel 2007, è uscito Mi chiamavano montanaro seguito da L’avventura e l’impresa: due uomini lucidi e visionari si incrociano e si confrontano nel 2013 – che vede Alex Bellini e Riccardo Donadon parlare di temi importanti – e da Il Pacifico a remi – I miei trecento giorni da solo sull’Oceano, uscito nel 2010: in quest’ultimo libro, Alex Bellini racconta com’è stato attraversare l’Oceano Pacifico in solitaria e a remi, partendo dal Perù per giungere in Australia.
Il divulgatore ambientale ed esploratore ha poi pubblicato, nel 2018, Oltre: pensare da campioni per esprimersi al massimo del potenziale – un viaggio nella preparazione mentale per gli atleti – e, nel 2020, Il viaggio più bello: i 6 nodi da sciogliere per vincere la paura, un viaggio dentro di noi e consigli su come intraprenderlo per migliorare la nostra vita.
Infine, c’è Viaggio a Oblivia: perché dovremmo essere ecologisti ma non ci riusciamo, pubblicato nel 2022 e che ci porta attraverso le esperienze, le riflessioni e i racconti dell’autore per domandarci come sia possibile che, nonostante la crisi ambientale, quasi tutti sembrino non dare importanza al proprio impatto.
I video più emozionanti di Alex Bellini
Esploratore e divulgatore ambientale, Alex Bellini ha un canale YouTube, in cui vanta 10200 iscritti. Proprio qui è possibile trovare alcuni dei suoi video più emozionanti, essendo uno degli strumenti da lui più utilizzati per comunicare e documentare le sue imprese.
Ho remato in solitaria attraverso due oceani. Ora navigo i dieci fiumi più colpiti dall’inquinamento da plastica a bordo di imbarcazioni create con materiali di scarto. Mi occupo anche di gestione della massima performance nello sport. Lavoro con atleti per lo sviluppo dell’intelligenza agonistica.
Così si presenta Alex. Uno dei suoi video più toccanti è quello che vede il viaggio di una bottiglia sul Gange, per provare a sensibilizzare sull’inquinamento di fiumi e mari. C’è, poi, quello in cui ha visitato il ghiacciaio del Monte Bianco sotto stress per via dell’aumento delle temperature, quello in cui viaggia sul fiume Indo – il più inquinato al mondo – con una zattera fatta di bottiglie di plastica o quello in cui spiega quale sia il materiale più sostenibile tra vetro, alluminio e plastica. In poche parole, tutti i suoi video sono estremamente interessanti.
Il profilo Instagram di Alex Bellini
A seguire Alex Bellini sui social sono migliaia di persone. Il suo profilo Instagram conta ben 71600 follower, che lo seguono nella condivisione della sua vita quotidiana e delle sue avventure tramite post, foto, video, storie e reel sempre molto interessanti.
Ma Alex è anche su Facebook con quasi 90mila follower, su Twitter con circa 5mila e su LinkedIn con circa 12mila.
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