L’interesse crescente per gli influencer virtuali, generati attraverso software basati su intelligenza artificiale, è uno dei fenomeni più interessanti (e divisivi) degli anni più recenti. Il dibattito è più che mai aperto e in tanti, in questo settore, desiderano sperimentare. Ciò è dovuto a vari fattori.
Virtual influencer chi sono
Gli influencer virtuali sono innanzitutto un’espressione diretta dell’innovazione tecnologica. L’avvento di questi personaggi digitali, generati tramite l’utilizzo di strumenti come l’intelligenza artificiale e la grafica computerizzata, ha segnato un notevole cambiamento nel panorama dell’influencer marketing e dell’advertising sui social media. Secondo diversi studi, il ricorso ai virtual influencer è in costante aumento, con un incremento significativo dell’engagement riscontrato nelle campagne pubblicitarie che coinvolgono questi personaggi.
Tra i virtual influencer più famosi degli ultimi anni – lo ricordiamo – ci sono Lil Miquela (creata nel “lontano” 2016), Imma, Shudu Gram, Aitana e Nefele, anche se l’elenco completo è molto più lungo. Un’altra caratteristica comune agli influencer AI è la personalizzazione estrema. La loro creazione a tavolino consente infatti una configurazione su misura, con una presenza sempre più mirata nelle strategie di comunicazione digitale. Con il passare del tempo – e la diffusione degli strumenti tecnologici e delle abilità per usarli al meglio – gli influencer virtuali stanno diventando figure sempre più realistiche e interattive.
Da non trascurare, ovviamente, è anche il fattore efficienza economica. Un’analisi condotta da Meta su una campagna di H&M, realizzata anche con un’influencer virtuale, ha mostrato un aumento considerevole del numero di persone che hanno ricordato la campagna e una diminuzione del 91% del costo per persona. Ciò, ovviamente, viene invece percepito come un rischio e una minaccia per molti influencer in carne e ossa e per altri addetti ai lavori. Il crescente successo di questi influencer virtuali ha così fatto entrare anche gli influencer umani tra le categorie di persone preoccupate per l’avvento dell’intelligenza artificiale.
Programma per creare influencer con Intelligenza Artificiale
Creare un influencer virtuale con l’intelligenza artificiale richiede l’uso di vari strumenti e tecniche. Ecco alcuni software che possono aiutarti in questo processo:
- YouCam AI Pro: è uno dei più popolari generatori di immagini AI oggi disponibili, per aiutarti a creare un AI influencer. Grazie ai suoi stili AI integrati, alle dimensioni del canvas e a semplici passaggi da seguire, anche tu potrai sperimentare in questo campo.
- RenderNet.ai: anche questo valido strumento può essere utilizzato per creare e gestire influencer virtuali. Offre una guida completa, passo dopo passo, su come dare vita alla tua creatura digitale.
- Altri strumenti con intelligenza artificiale da provare sono Copilot, Divi AI, Tabnine, Fooocus, Amazon Code Whisperer e Stable Diffusion, oltre ai classici Canva e Photoshop. Possono essere utili per programmare l’intelligenza artificiale e generare le immagini desiderate. Va ovviamente detto che più si desidera un risultato di qualità e aderente alla realtà, più serviranno competenze e strumenti avanzati.
Influencer AI gratis come crearla?
Un’altra precisazione necessaria è che non è sufficiente smanettare al pc per qualche ora, per riuscire ad ottenere il personaggio che ti farà poi guadagnare migliaia di euro attraverso i social media. Creare un influencer virtuale basato su intelligenza artificiale richiede innanzitutto una combinazione di competenze tecniche avanzate in vari campi, competenze che non tutti hanno. Ecco alcune delle abilità chiave:
- Computer Grafica e Animazione 3D. Queste skill sono fondamentali per creare l’aspetto visivo dell’influencer virtuale. Software come Blender, Maya o 3DS Max sono comunemente utilizzati in questo campo.
- Machine Learning e Deep Learning. Queste conoscenze sono sempre più necessarie per creare modelli di intelligenza artificiale in grado di guidare il comportamento dell’influencer AI. Ciò potrebbe includere la generazione di testo, la comprensione del linguaggio naturale, la sintesi vocale e altre funzionalità.
- Programmazione. La conoscenza di linguaggi di programmazione come Python, Java o C++ è essenziale per implementare e integrare le varie componenti del sistema.
- Data Science. Le abilità personali in questo campo aiutano ad analizzare e interpretare i dati generati dagli utenti, per migliorare l’efficacia dell’influencer virtuale.
- UX/UI Design aiuta a progettare l’interfaccia utente e l’esperienza utente dell’influencer virtuale, garantendo che sia facile da usare e coinvolgente per il pubblico.
- Etica dell’AI. Poiché gli influencer virtuali possono interagire con un ampio pubblico, è importante avere una comprensione delle questioni etiche e normative relative all’uso dell’AI, come la privacy dei dati, il consenso e la trasparenza.
Ricorda: la creazione di un influencer virtuale è un processo complesso, che può richiedere un team multidisciplinare di esperti. Ogni progetto avrà requisiti unici, quindi le competenze specifiche necessarie possono variare. Se non hai tutte queste competenze ma desideri comunque avere il tuo influencer virtuale, potrai rivolgerti ad uno o più freelance presenti su piattaforme come Fiverr.
Creare un influencer virtuale: consigli utili
Creare un influencer virtuale che funzioni non è solo una questione di software e di qualità grafica. Prima di metterti al lavoro dovrai innanzitutto definire il tuo personaggio. Ciò include la scelta di un nome d’impatto, la definizione di una personalità, la scelta di una nicchia e l’individuazione del pubblico di riferimento. Seguirà lo storytelling da associare a questo personaggio: il suo background, la vita quotidiana, i suoi valori, eventuali personaggi di contorno, ecc.
Dovrai inoltre sviluppare l’AI che alimenterà il tuo influencer. Dovrai quindi prevedere l’uso di chatbot e algoritmi di apprendimento automatico, per consentire al tuo influencer di interagire con il pubblico in modo realistico. Per poter monetizzare, infine, dovrai promuovere il tuo influencer AI. Ciò ovviamente comporta la creazione di account sui social media più popolari, la pubblicazione di contenuti di qualità, l’interazione con il pubblico e i post sponsorizzati.
Per questo sono fondamentali competenze aggiornate nel social media marketing. Gli influencer virtuali, essendo personaggi generati al computer, possono essere percepiti come non autentici. Non potrai non tener conto di questo aspetto. Ciò infatti potrà influenzare la capacità del personaggio di stabilire un legame emotivo con il pubblico, che è spesso un elemento chiave del successo di un influencer, reale o virtuale.
La gestione di questo strumento, inoltre, comporta continui investimenti tecnologici. Come già detto, infine, la creazione di personaggi artificiali può sollevare questioni etiche, in particolare se gli influencer virtuali sono usati per promuovere prodotti o stili di vita con ripercussioni sui più giovani, in termini di salute mentale. La questione, in futuro, sarà oggetto di una regolamentazione più specifica e puntuale, soprattutto nei Paesi dell’Unione Europea.