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I trend social del primo semestre 2023

Seguire un settore come quello dei social media, che muta di giorno in giorno, può essere molto faticoso. Tutti ci siamo chiesti quali sarebbero stati trend dei primi mesi di questo nuovo anno, caratterizzato dalla necessità di rinascita dopo 2 anni di pandemia, e cosa no. Ma soprattutto come sarebbe cambiato l’utilizzo e la gestione dei nostri social media, e dei contenuti più adatti da presentare in essi. Vi raccontiamo cosa abbiamo scoperto.

1. TikTok sta conquistando il mondo dei social

Già nello scorso anno, la piattaforma ha presentato una serie di nuove features che ci fanno pensare che TikTok voglia essere il social network numero uno. TikTok, conosciuto per l’innovazione, ha, infatti, rilasciato varie innovazioni quest’anno ispirate da altri social media:

  • TikTok Now (BeReal clone)
  • Photo Mode (Carousels clone)
  • TikTok Stories (IG Stories clone)
  • Search Ads (Google Search ads clone)
  • Video da 10-minuti (competitor di YouTube)

Queste nuove features, assieme alle nuove partnership con Cupcat, Linktree, Shopify e Woocommerce, fanno pensare che TikTok stia sempre più cercando di diventare una “super app”, che includa social media, messaging, servizi, pagamenti, e fondamentalmente, qualsiasi cosa che si farebbe normalmente su Internet.

Anche i dati confermano ciò, con una user base di TikTok che continua a crescere, oltre ad essere la app n°1 per tempo trascorso e sentimento complessivo positivo.

Secondo Google Trends infatti, l’interesse per TikTok Ads è aumentato del 1,125% dal 2020 ad oggi e i guadagni sono cresciuti così in fretta che sono destinati a raggiungere i guadagni di YouTube entro il 2024. 

Tutti questi dati quindi ci suggeriscono che TikTok sia sicuramente la piattaforma del futuro.

2. BeReal l’unica nuova app interessante

BeReal è una app di photo-sharing che richiede agli utenti di postare due foto, senza filtri e non editabili, al giorno ad un gruppo scelto di amici. Le foto scattate fuori dalla finestra temporale di due minuti indicano con quanti minuti sono state postate in ritardo. Questo nuovo social ha fatto scalpore grazie ad un nuovo concetto di reale, facendo vedere genuinamente e veramente, come ci suggerisce il suo nome, cosa si stia facendo in un momento casuale della giornata. 

Il network è stato lanciato nel 2019, ma la sua popolarità è esplosa nello scorso anno. Gli utenti si confermano essere principalmente di sesso femminile e giovani, con una grande fetta di under 25. L’app non ha ancora ads o features per il business, ed è molto amata anche per questo motivo. BeReal continua a dare la sensazione degli albori dei social media, quando gli utenti postavano principalmente foto per mostrare ai loro amici cosa stavano facendo.

TikTok e Instagram hanno provato a riproporre dei cloni della feature dual camera, ma ancora con scarsi risultati. Questo è un segnale di ciò che la Gen Z vuole in questo momento dai social media: contenuti senza filtri, non curati, senza sponsor e che non ti facciano sentire male rispetto alla tua esistenza. Puro divertimento, è questo che importa. 

Amiche sedute sul tavolo mentre guardano il cellulare

3. I reel crescono di popolarità

Instagram si conferma la piattaforma principale, più utilizzata e più performante per i brand. Negli ultimi tempi ha avuto più 2 miliardi di utenti attivi al mese, i reel continuano a crescere esponenzialmente, il 62% degli utenti Instagram dicono di usarlo per cercare brand e prodotti, e rimane l’app preferita tra i 16-24enni.

Inoltre, Instagram sta incentivando particolarmente la creazione di video, eliminando i formati video orizzontali e facendo diventare tutti i video Instagram dei reel. In questo modo vengono priorizzati nell’algoritmo e riescono a raggiungere un bacino di utenza maggiore rispetto ai post fotografici.

Google Trends, inoltre, ci mostra che l’interesse per i reel sta raggiungendo il picco assoluto. Per fortuna, con la crescita di TikTok, YouTube Shorts, una volta che hai fatto un video breve, il cross-posting è facile (anche se non ufficialmente incoraggiato).

4. La morte di Clubhouse e i social audio diventano ancora più di nicchia

Nel 2020, Clubhouse si è presentato sul mercato come social audio. Dopo esser stato nominato “la prossima grande occasione” nei social media, Clubhouse ora è praticamente morto, schiacciato da una serie di piattaforme che hanno riproposto il suo concept di social media.

Clubhouse ha mostrato che i social audio erano un mezzo possibile per condividere contenuti e, per questo, app come Twitter (Twitter Spaces) hanno proposto features cloni che lo hanno superato e schiacciato. Twitter Spaces sta avendo un grande successo tra le aziende grazie al pubblico che esse hanno su questa piattaforma, già consolidato.

Intanto, il mondo audio cambia, con Spotify Live che ha smesso di finanziare il suo fondo per creators dicendo semplicemente di voler cambiare direzione verso altre iniziative e Facebook Live Audio Rooms che ha semplificato ripiegando la feature in Facebook Live.

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5. LinkedIn diventa più che il luogo delle proposte di lavoro

Avrete notato che il vostro feed LinkedIn sta cambiando sempre di più, e che sempre più spesso vi sono post più personali, e meno istituzionali. Dai consigli per l’allattamento alle mamme lavoratrici agli sfoghi di amministratori delegati disperati, ciò conferma che la piattaforma sta cambiando.

Già nel 2021 si era notato che, similmente a Twitter, i post di LinkedIn senza link funzionassero meglio di quelli con la presenza di un link da cliccare, suggerendo quindi che l’algoritmo fosse stato modificato per favorire contenuti che tenessero le persone più a lungo sulla piattaforma.

Sembra essere così anche oggi, con tanti post virali contenenti un mix di long-form storytelling personale e foto (quasi come un blog).

6. La Gen Z ridefinisce l’UGC

Lo user-generated content, abbreviato UGC, è il contenuto generato liberamente dagli utenti sui social media, che contrasta invece quello brandizzato. La tendenza dei brand è quella di servirsene sempre più, invogliando così i propri consumatori a creare scatti o video di se stessi e a condividerli con la propria fanbase e con quella del brand, e aumentando la fedeltà degli acquirenti.

Negli 6 mesi invece si è osservato come la Gen Z interpreti il termine “UGC” in modo completamente diverso, vedendo nei post social prodotti da micro-influencer dei contenuti che possano sembrare effettivamente spontanei.

A differenza degli influencer classici, che promuovono i brand usando i loro canali, gli UGC creators consegnano i contenuti da loro prodotti per essere distribuiti sui canali dei brand, trasformando anche l’idea che abbiamo oggi del content creator, che non sono necessariamente influencer, ma persone in gamba sui social (oltre che più economiche per i brand).

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7. Il Closed captioning è il formato più premiato sui social video

Fin dalla notte dei tempi – o almeno dal 2008, quando Facebook e YouTube hanno lanciato le loro mobile app — gli utenti dei social media hanno scorso i video in modalità silenziosa. Secondo vari studi, fino all’85% dei video social media viene guardata senza suono, specialmente negli spazi pubblici. C’è l’80% in più di probabilità che gli utenti guardino un video fino alla fine se questo ha le didascalie.

Si prevede che nel 2023 le didascalie saranno fondamentali per tutti i video content pubblicati.

Per tre ragioni: l’accessibilità, non solo per le persone che lo guardano sul bus, ma anche per le persone con problemi di udito, l’engagement, le didascalie fanno sì che le persone guardino il video fino alla fine, la trovabilità, perché usare le keyword nelle didascalie è uno step cruciale nell’ottimizzazione per la ricerca video, aumentando così il numero di persone che potrebbero vederlo.

Utilissima, su TikTok per esempio, è la feature di auto-captioning che permette la generazione automatica dei sottotitoli.

8. Il social commerce continua a crescere, nonostante le previsioni

Lo scorso anno, il social commerce è stato uno dei più grandi social media trends. Mentre le vendite sono esplose, i marketers di Nord America ed Europa hanno faticato ad approfittare di un nuovo modo di monetizzare direttamente sui social. Alcuni social network hanno ridimensionato le shopping features, Meta chiudendo la funzione live commerce su Facebook e Instagram rimuovendo lo Shop tab.

Nonostante queste premesse, in questi sei mesi si è potuto notare come il social commerce rimanga un grosso e promettente settore. La maggior crescita di acquirenti è quella su TikTok, che ci suggerisce l’inizio di un cambiamento da parte del pubblico, che si sta abituando ai social media come ad un vero e proprio canale di shopping.

Il social commerce ha tante forme, inclusi i posts/ads da cui comprare, AR shopping, rinvii, e anche i second hand marketplace come quello presente in Facebook.

ragazza bionda che lavora al computer e guarda il cellulare

9. Basta GIFs

È difficile da far capire ai millennials, ma le GIF sono una tecnologia considerata scomoda e obsoleta e sono stati sostituiti dagli sticker.

Ci sono indicazioni di un generale declino nell’uso delle gif, dovuto alla diminuzione di user e content partner interessati ad essere. Pare infatti che sia diventate troppo “cringe” e “da boomers”, come direbbero i più giovani!

Ma ciò non vale per tutte le immagini animate: gli stickers nelle Instagram Stories o su Whatsapp sono un trend consolidato, così come la creazione di animazioni o immagini simpatiche per sostituire una frase o per rafforzare un concetto scritto.

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