Negli ultimi mesi il settore dell’influencer marketing è stato attraversato da turbolenze significative, derivanti da questioni di conformità, dalla mancanza di trasparenza di alcuni influencer e dall’introduzione di nuove normative da parte degli organi di controllo. Questi eventi hanno scosso profondamente il settore, generando tra i professionisti del marketing un forte desiderio di maggiore chiarezza e di strumenti più efficaci per garantire che le campagne di influencer marketing non solo rispettino gli standard etici e legali, ma siano anche efficienti e capaci di generare un ritorno sull’investimento (ROI) misurabile.
In risposta a queste sfide, la selezione e l’uso corretto dei KPI (Key Performance Indicators) sono diventati fondamentali. I KPI non solo offrono una visione chiara delle performance delle campagne, ma sono anche strumenti essenziali per prendere decisioni informate e per adattare le strategie in modo che siano allineate con gli obiettivi di business. Comprendere e implementare i giusti KPI è la chiave per navigare con successo nel complesso mondo dell’influencer marketing moderno.
Per questo nel seguente approfondimento affronteremo in modo dettagliato l’argomento fornendo consigli, best practices e dandoti a disposizione un nuovo strumento che ti aiuterà nella semplificazione e nella misurazione dei tuoi KPI.
Nel contesto dell’influencer marketing i KPI consentono ai brand di valutare in modo oggettivo quanto un creator stia contribuendo al raggiungimento degli obiettivi aziendali, che possono variare dalla semplice brand awareness fino alla conversione diretta in vendite.
Ma quali sono questi KPI? E come possono essere utilizzati per massimizzare il ROI?
Ecco una guida organizzata su come individuare e misurare al meglio queste metriche, avvalendosi di strumenti utili per ottenere risultati migliori.
Come organizzare i KPI nell’influencer marketing: tre fasi cruciali
Ovviamente ogni strategia di influencer marketing deve comprendere un set di KPI da stabilire a priori che rifletta gli obiettivi di business e la tipologia di attività intrapresa.Per fare ordine mentale e partire da una prima suddivisione, l’efficacia di una campagna di influencer marketing può essere valutata lungo tre fasi principali del funnel: brand awareness, engagement e conversion. Ciascuna di queste fasi richiede l’uso di KPI specifici per fornire un quadro chiaro delle performance e per identificare aree di miglioramento.
1. Brand Awareness (Top of the Funnel)
Nella fase di brand awareness, l’obiettivo principale è migliorare la visibilità e il riconoscimento del brand tra il pubblico. I KPI in questa fase aiutano a misurare quanto successo abbia avuto la campagna nel raggiungere nuove audience e nel fare in modo che il brand rimanga impresso nella mente dei consumatori.
I 3 KPI più comuni in questa fase corrispondono a:
- Impression, quante volte il contenuto promosso dall’influencer è stato visualizzato. Un numero elevato di impression può indicare una buona esposizione, ma non garantisce necessariamente l’efficacia della campagna;
- Reach, indica il numero di persone uniche che sono state esposte al contenuto. Questo KPI è cruciale per capire la portata reale della campagna;
- Audience Growth, riflette l’aumento della base di follower o iscritti durante e dopo la campagna. Un aumento significativo suggerisce che il contenuto dell’influencer ha avuto un impatto positivo.
Una precisazione doverosa su reach e impression, in quanto una comprensione approfondita della differenza è essenziale per interpretare correttamente questi dati: se la reach valuta singolarmente gli utenti, le impression comprendono anche le visualizzazioni ripetute dallo stesso pubblico.
2. Engagement (Middle of the Funnel)
La fase di engagement è dove si misura l’interazione degli utenti con i contenuti dell’influencer. È un indicatore chiave del livello di coinvolgimento del pubblico e della qualità della relazione che l’influencer ha con i suoi follower.
- Engagement Rate, misura la percentuale di interazioni (like, commenti, condivisioni) in rapporto al numero totale di followers del profilo. Un engagement rate elevato è segno di un pubblico attivo e interessato;
- Click-Through Rate (CTR), indica la percentuale di persone che cliccano su un link o su un invito all’azione presente nel contenuto. È un ottimo indicatore dell’efficacia del contenuto nel generare azioni concrete;
- Google Search Volume, misura il numero di ricerche effettuate su Google per parole chiave specifiche legate al brand o alla campagna. Questo KPI può offrire un’indicazione del livello di interesse generato dalla campagna al di fuori delle piattaforme social.
3. Conversion (Bottom of the Funnel)
La fase di conversion è il punto in cui si misura il successo finale della campagna: quanto ha contribuito alla generazione di vendite o all’esecuzione di altre azioni desiderate.
- Sales, il KPI più diretto, che misura il numero di prodotti o servizi venduti grazie alla campagna.
- Conversion Rate, indica la percentuale di utenti che, dopo aver visto il contenuto dell’influencer, hanno compiuto un’azione specifica, come un acquisto o l’iscrizione a una newsletter.
- Return on Investment (ROI), il KPI più importante nella maggior parte dei casi. il ROI misura il ritorno economico generato dalla campagna in rapporto all’investimento effettuato.
Ovviamente esistono decine di altri KPI su cui potersi concentrare in base agli obiettivi di business, questi però sono i 3 più comuni per ogni fase. Una volta definiti i KPI da utilizzare in ogni fase del funnel, siamo davvero sicuri di poterne attribuire una stima prevista e misurarli tutti?
Principali problemi nella misurazione dei KPI nell’influencer marketing
ll tracciamento dei KPI è uno dei punti più critici per chi si occupa di influencer marketing, ma per fortuna l’uso di alcune best practices e strumenti all’avanguardia come quello di cui parleremo a breve possono facilitare la loro definizione e misurazione.
I problemi principali che affronta chi si occupa di analytics post campagna sono:
- necessità di raccogliere dati da fonti differenti e aggregarli su uno spreadsheet;
- processo lento, macchinoso e con margine d’errore elevato legato al punto precedente;
- difficoltà nella determinazione del valore atteso per ciascun KPI;
- limitazione di alcuni insight forniti dalle piattaforme;
- problemi nel tracciamento dei contenuti temporanei;
- disparità tra le interazioni registrate e l’impatto reale.
- necessità di richiedere gli insight dei contenuti ai creator;
Come risolvere tutti questi problemi in modo efficace?
Soluzioni per impostare e misurare i KPI in modo efficace
Per fortuna esistono alcuni accorgimenti che si possono adottare per rendere più semplice e precisa la misurazione dei propri KPI. Tra questi troviamo:
- Utilizzo di hashtag unici e specifici attraverso i quali risalire ai contenuti pubblicati;
- creazione di contenuti “branded content”, visibili direttamente sul profilo del brand di riferimento;
- utilizzo degli UTM specifici per ogni singolo influencer;
- utilizzo dei promo code diversi per ogni singolo influencer;
- utlizzo di un voucher da mostrare negli store fisici;
- utilizzo di tool specifici capaci di prevedere le performance e tracciare la campagna fornendo in automatico gli insights aggregati.
Come avrai notato però, nonostante le best practices elencate, esistono ancora dei punti da smarcare, come la difficoltà nella determinazione del valore atteso per ciascun KPI e i problemi legati al tracciamento dei contenuti temporanei.
Per fortuna però, abbiamo individuato uno strumento all’avanguardia in grado di risolvere tutti questi punti critici.
Un nuovo ecosistema per l’influencer marketing data-driven
Giovedì 3 Ottobre alle 14:00 verrà lanciata sul mercato una nuova tecnologia e, per l’occasione, è stata annunciata una live di presentazione che, se sei un addetto al settore, non dovresti perdere.
Durante l’evento verranno presentate in dettaglio le principali funzionalità della nuova piattaforma e come queste potranno trasformare l’influencer marketing in un asset ancora più potente e strategico per i brand e le agenzie.
In particolare, la nuova piattaforma promette di aiutarti a:
- Risparmiare il 90% del tuo tempo, utilizzando un motore di ricerca con filtri avanzati quali target audience e passate collaborazioni per trovare i creator ideali per la tua campagna.
- Certificare il valore dei creator, andando oltre alle vanity metrics e ottenendo informazioni uniche quali passate collaborazioni, performance su contenuti branded e sentiment generato di qualsiasi profilo pubblico.
- Centralizzare l’intera operatività, usando un unico strumento in grado di coprire ogni fase della strategia, dalla ricerca dei talent alla reportistica post campagna.
- Misurare in modo preciso i tuoi KPIs, tracciando in tempo reale le performance di qualsiasi media e campagna su più piattaforme, senza richiedere i dati all’esterno.
- Massimizzare il ROI, sfruttando una nuova tecnologia predittiva in grado di stimare le performance future e migliorare i risultati delle tue campagne.
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