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Disinformazione sui social, come combatterla? Consigli pratici e come riconoscerla

Informarsi sta diventando sempre più un percorso ad ostacoli. Le fake news sono sempre più diffuse e, in alcuni casi, riescono anche a finire sui media mainstream. Dai vaccini per il Covid-19 al conflitto in Ucraina, passando per quello in Medio Oriente, bisogna prestare sempre più attenzione.

Come riconoscere fake news sui social?

I social media sono diventati una fonte di informazione sempre più veloce, diffusa ed influente, ma anche piattaforme piene di contenuti fuorvianti, spesso con lo scopo di manipolare l’opinione pubblica o di ottenere vantaggi personali. In alcuni casi si tratta di fake news anche molto pericolose. Ecco qualche consiglio per verificare la veridicità delle informazioni che trovate sui social media.

Innanzitutto, controlla la fonte. Prima di condividere o credere a una notizia, verifica chi l’ha pubblicata e qual è la sua reputazione. Cerca informazioni su chi ha scritto l’articolo e sull’editore. Fai attenzione ai siti che hanno nomi simili a quelli di testate giornalistiche note, ma che in realtà sono falsi o una parodia. Controlla anche la data di pubblicazione, se è stata aggiornata o corretta. Passaggio numero due: controlla il contenuto. Leggi attentamente il testo della notizia e valuta se è scritto in modo professionale, se cita dati verificabili.

Fai attenzione ai titoli sensazionalistici, alle immagini fuori contesto e a toni eccessivamente emotivi o provocatori. Se hai dei dubbi, confronta la notizia con altre fonti affidabili, che ne confermino o smentiscano il contenuto. Se si tratta di notizie di respiro internazionale e te la cavi bene con l’inglese, fai un check anche sulle testate internazionali più autorevoli (The Guardian, The New York Times, la BBC, ecc.)

immagine disegnata con uomo e giornali in testa

Come difendersi dalle false notizie sui social?

Fai attenzione anche al contesto. Oltre al contenuto, infatti, è importante considerare il contesto in cui la notizia è stata pubblicata e diffusa. Chi ha interesse a diffondere quella notizia e con quale scopo? Qual è il pubblico a cui si rivolge e perché? Qual è l’impatto che quella notizia può avere sulla società e sulle decisioni delle persone, soprattutto su temi delicati come la salute o la tenuta democratica di un Paese?

Cerca di capire se la notizia fa parte di una campagna di disinformazione o di propaganda, che mira a influenzare l’opinione pubblica in una certa direzione. Importante: se si tratta di un tema delicato e hai ancora dei dubbi, usa gli strumenti di verifica. Se non sei sicuro della veridicità di una notizia, potrai infatti usare strumenti online, sempre più diffusi e precisi, che ti aiuteranno ad avere le idee più chiare.

Ad esempio, dei motori di ricerca per le immagini, come Google Immagini o TinEye: potrai così scoprire l’origine e il contesto di una foto o di un video. In alternativa, è possibile consultare siti web specializzati nella verifica delle notizie, che analizzano le fonti, i fatti e le evidenze di una notizia e ne valutano la credibilità. Alcuni, come NewsGuard, rilasciano ogni anno dei report elencando i siti che hanno diffuso più disinformazione. Un altro sito anti-bufale da consultare è Il Disinformatico di Paolo Attivissimo.

Riconoscere le fake news sui social media non è sempre facile, ma è possibile se siamo attenti, critici e informati. Ricorda sempre di verificare le informazioni prima di condividerle o di basare le tue opinioni su di esse.

Come riconoscere la disinformazione? Esempi

In alcuni casi la disinformazione è semplice da riconoscere. Ad esempio quando le fonti sono anonime o poco affidabili. Se una notizia proviene da un sito di cui non avevi mai sentito parlare, senza autore o contatti, o da un account social senza verifiche o con pochissimi follower, è bene diffidare. Anche se la fonte sembra autorevole, è bene controllare se è realmente quella ufficiale o se si tratta di un’imitazione.

Inoltre, è importante verificare se la notizia è stata ripresa da altri media più credibili o se è rimasta isolata. Le immagini manipolate o fuori contesto sono uno dei campanelli d’allarme. Spesso le immagini vengono usate ad arte per creare false impressioni o emozioni, alterando la realtà o spostandola in un altro tempo o luogo. Per verificare se un’immagine è autentica, oltre ai già citati Google Immagini o TinEye, potrai consultare altri strumenti di analisi, come InVID per i video o Forensically, che rilevano eventuali modifiche o anomalie.

L’ultima minaccia, in ordine di tempo, è poi rappresentata dalle immagini generate attraverso strumenti di intelligenza artificiale. In questo momento, però, le immagini generate con AI sono ancora semplici da riconoscere: ad esempio hanno il più delle volte un aspetto artefatto/surreale/fumettistico e inoltre i software non sono ancora in grado di riprodurre, in modo realistico, alcuni dettagli del corpo umano, come le mani.

I deepfake e le opinioni al posto dei fatti

Più pericolosi sono i deepfake: anche questi falsi sono realizzati attraverso software basati su AI, ma possono essere più difficili da smascherare. In questo caso, comunque, guarda e ascolta i video con calma. In molti di questi video, ad esempio, il soggetto non sbatte mai le palpebre (o lo fa in modo innaturale), la faccia sembra incollata su un corpo diverso (face swapping) e anche il lip-sync non è perfetto.

Tornando alle news di testo, invece, fai attenzione alle informazioni incomplete o distorte. Molte volte le fake news si basano su fatti veri, ma sono presentate in modo parziale o distorto, omettendo dettagli importanti o aggiungendo elementi falsi. Per evitare di cadere in queste trappole, è bene confrontare la notizia con fonti diverse e attendibili, che possano offrire una visione più completa e bilanciata. Inoltre, è bene verificare se la notizia cita fonti primarie, come documenti ufficiali, studi scientifici o testimonianze dirette, e se queste sono accessibili e verificabili.

Concludiamo con le opinioni travestite da fatti. Alcune notizie false si presentano come fatti oggettivi, ma in realtà sono espressioni di opinioni personali o ideologiche, spesso con l’intento di manipolare il pubblico. Per riconoscere queste notizie, è utile prestare attenzione al linguaggio usato, che può essere emotivo, esagerato o aggressivo, e alle fonti citate, che possono essere di parte, tendenziose o del tutto inesistenti. Inoltre, è bene ricordare che le opinioni sono legittime, ma devono essere chiaramente distinte dai fatti e supportate da prove.

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