Le pratiche sostenibili non riguardano solo la salvaguardia del Pianeta ma anche l’armonia degli spazi della vita di tutti i giorni. In questo senso il decluttering (in italiano eliminazione del superfluo) riflette il valore del benessere psicologico della pulizia. Proprio perché migliorando l’ambiente di una casa o di un ufficio ne gode anche la vita di chi vi abita.
Il decluttering è una pratica che è stata resa celebre nel 2011 dalla scrittrice giapponese Marie Kondo. Con il suo libro Il magico potere del riordino: il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita ha insegnato i metodi per riorganizzare gli ambienti della casa eliminando gli oggetti superflui.
Sulla scia del trionfo letterario il decluttering è diventato oggetto di tanti libri e tante trasmissioni televisive. E negli anni si è sviluppato in altri paesi anche per il boom delle applicazioni di vendita e di scambio di oggetti usati come Vinted e Wallapop. Sui social media esistono account di persone che danno consigli su come sistemare il proprio armadio, la propria cucina o il proprio luogo di lavoro. Una personalità che ha fatto del decluttering il proprio motivo di popolarità è Becky Chorlton. Dopo essersi fatta le ossa con i contenuti su Facebook e Instagram oggi possiede un e-commerce tutto suo in cui vende oggetti recuperati.
La piattaforma più usata dai creator del decluttering è YouTube, dove si possono trovare video o podcast con durata anche oltre i 30 minuti. Invece su Facebook vengono condivisi momenti della propria giornata, mentre su Instagram e Tiktok frammenti di filmati.
In paesi come Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia il decluttering è diventato il perno della strategia digitale di tanti creator.
Dalle casalinghe ai professionisti: il successo e la versatilità dei content creator
Le attività di decluttering uniscono la trasformazione degli spazi con il benessere personale e quindi sono essere adatte per tutte le tipologie di pubblico. Un segmento sensibile alla riorganizzazione è senz’altro quello delle mamme. Come dimostra il caso di Catherine Elaine, che nella sua presentazione sul canale YouTube si definisce Just a mom of two little boys trying to keep our small house organized & our lives together (una mamma di due ragazzini che cerca di tenere organizzata la nostra piccola casa e di tenere insieme le nostre vite). I suoi video la ritraggono in momenti della sua vita quotidiana in cui l’influencer pulisce gli ambienti della propria casa mentre racconta avvenimenti riguardanti lei e la sua famigli.
Da Catherine Elaine si possono ascoltare anche discorsi motivazionali. Nei sui contenuti spazio anche per la descrizione di prodotti per la casa come detersivi o per la cura del corpo.
Collaborazioni
Nei suoi video c’è spazio anche per le pubblicità, come sconti personalizzati o sponsorizzazioni vere e proprie com’è successo nel penultimo video (quello sul decluttering dei suo oggetti di infanzia con il marchio Cheta come sponsor). La piattaforma da lei più aggiornata è senza dubbio YouTube. Il canale ha registrato più di 16 milioni di scritti, mentre il suo account Instagram, nonostante la scarsità di contenuti pubblicati (buona parte risalgono al 2023), continua a incrementare follower. La sua condizione di essere mamma rappresenta la sua caratteristica distintiva tanto che si possono notare anche foto e video con i figli.
Visti i benefici psicologici e organizzativi, il decluttering può essere una consuetudine valida per altri aspetti della vita come il lavoro e i viaggi. E in questo senso Sarah Mueller rappresenta un punto di rifermento per chi vive sempre con la valigia pronta. Il suo successo non è frutto solo dei contenuti sui social-media ma anche dei podcast in cui rivela suggerimenti o intervista personalità famose. I suoi contenuti cambiano a seconda della piattaforma. Sul suo account Instagram pubblica stralci audio del suo podcast mentre su Facebook condivide immagini della sua vita di tutti i giorni o aggiornamenti sul decluttering che fa a casa sua. Si tratta di una strategia per mostrare empatia con il proprio pubblico e l’umiltà di lavorare su se stessi anche se si viene riconosciuti come degli esperti.
Il decluttering in Italia
Se negli Stati Uniti il decluttering si è affermato prepotentemente, da noi la strada risulta ancora in salita. Infatti, come buona parte delle usanze importante anche il delcuttering spesso si presta a delle interpretazioni errate e sui social-media risultano ancora troppo pochi i contenuti che spiegano i benefici della riorganizzaione.
In Italia una delle prime personalità a diventare famose per il riordino è stata Le Yen Mai, ma non sono bastate le sue interviste a far decollare il fenomeno, tanto che a parte qualche inserzione nei gruppi i contenuti sul riordino che godono di maggior successo sono quelli pubblicati da celebrità (influencer o content-creator) o esperti del settore (professional organiser). Ovviamente i personaggi famosi pubblicano sporadicamente contenuti sul decluttering, mentre gli esperti con più frequenza. Un video che ha riscosso successo su YouTube è quello di Sofia Crisafulli in cui ha sistemato l’armadio insieme all’amica truccatrice Iole sostituendo i sui vecchi capi di abbigliamento con altri più recenti. Successo di visualizzazioni anche per il video di Marta Daddato in cui riordina il proprio guardaroba. Come per il video di Sofia Crisafulli, anche Marta Dattato ha enfatizzato il fattore dell’intrattenimento.
Quanto alle informazioni, Sarah Bacceretti rappresenta un’eccezione alla regola proprio perché sui propri account Facebook e Instagram lancia delle dritte sulla riorganizzazione delle stanze, così come Irina Potinga che sul proprio canale YouTube pubblica regolarmente contenuti sul decluttering.