Da tempo la sfida tra i colossi del mondo tech è aperta. L’obiettivo è offrire ai propri utenti/clienti gli strumenti più cool e performanti basati su intelligenza artificiale. Se l’attesa è da mesi alle stelle per l’arrivo di Apple Intelligence anche in Italia (previsto nel 2025), c’è un’altra novità che potrebbe concretizzarsi presto. In questo caso si tratta di Grok, l’intelligenza artificiale di X/Twitter, che nelle prossime settimane potrebbe finalmente diventare disponibile per tutti gli utenti del popolare social network, anche quelli non paganti.
Grok che cos’è
Grok è un’intelligenza artificiale sviluppata dalla startup xAI di Elon Musk e integrata sulla piattaforma X (ex Twitter), di proprietà di Musk dal 2022. Ecco alcune delle sue principali caratteristiche:
- Accesso limitato: al momento Grok è disponibile solo agli utenti che hanno sottoscritto un abbonamento Premium a X. Grok è attivo solo in quei Paesi in cui l’opzione Premium è disponibile.
- Generazione di contenuti: come molti altri strumenti di AI generativa, Grok può offrire risposte a domande, riassumere conversazioni e generare immagini.
- Aggiornamenti recenti: Grok è stato aggiornato per comprendere anche contenuti visual, come le immagini.
- Competizione diretta: Grok è stato progettato fin da subito per competere con altri popolari chatbot AI come ChatGPT di OpenAI, Gemini di Google e Copilot di Microsoft. È in questa fase che si inserisce l’obiettivo di ampliare la base utenti e raccogliere feedback per migliorare ulteriormente questo strumento.
Grok come funziona
Per comprendere perché si parla sempre di più di Grok, è sufficiente dare un’occhiata alla pagina ufficiale di X/Twitter dedicata proprio a questo strumento. “Benvenuto nel mondo di Grok – si legge – un assistente di ricerca AI con un tocco di umorismo e un pizzico di ribellione. Gli abbonati Premium hanno la possibilità di effettuare ricerche e ottenere risposte utilizzando Grok, come un miglioramento delle funzioni di ricerca di X”. Insomma, non il “solito” tool AI, come nelle intenzioni di Musk. Più nello specifico, Grok è alimentato dal modello di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) all’avanguardia di xAI (Grok-1).
Ispirato a “Guida galattica per autostoppisti” e a JARVIS di Iron Man, “Grok è progettato per rispondere a ogni domanda con un tocco di arguzia e umorismo, fornendo al contempo risposte utili e approfondite. Grok ha una vena ribelle e una prospettiva ampia sull’umanità, rendendolo un compagno unico e divertente”. Le risposte alle richieste degli utenti si basano sul modello di previsione del prossimo token, ovvero su modelli che prevedono la parola o il simbolo più probabile che segue una data sequenza di testo, per sapere come eseguire determinate attività. Grok può essere in parte personalizzato da ogni utente in base alle proprie esigenze. Stesso discorso per le impostazioni sulla privacy.
Presto Grok disponibile per tutti gli utenti di X/Twitter
Il rilascio di Grok è iniziato con un test che ha coinvolto un gruppo di utenti selezionati, per poi essere esteso a tutti gli utenti abbonati Premium. Adesso c’è una ulteriore novità. Il team di X/Twitter è infatti al lavoro per espandere l’accesso a Grok a tutti gli iscritti al social network, inclusi i non paganti. Più nel dettaglio, è previsto il lancio di una versione gratuita del chatbot AI. Sarà prima disponibile solo in alcune regioni selezionate e successivamente ovunque.
A fare da apripista, come accaduto in passato per altri test social, sarebbe la Nuova Zelanda. Come ogni versione gratuita, sono previsti anche per Grok dei limiti di utilizzo: 10 query ogni due ore, con il modello Grok-2; 20 query ogni due ore con il modello Grok-2 mini; analisi di massimo 3 immagini al giorno. Questo è quanto trapelato finora grazie ad alcuni insider.
Per poter utilizzare Grok, gli utenti non paganti devono avere un account X/Twitter creato da più di 7 giorni e avere anche un numero di telefono valido ad esso collegato. Per X/Twitter si tratterebbe di uno step significativo, visto che al momento solo 1,3 milioni di persone (circa) pagano per utilizzare il social network di Elon Musk. Ciò equivale appena allo 0,26% della base utenti della piattaforma, quindi significa che l’utilizzo di Grok è oggi estremamente limitato. Il rilascio ai non paganti viene visto anche come un modo per incentivare nuove iscrizioni al social network, anche da parte di chi è semplicemente curioso di provare Grok.
La fuga da X/Twitter verso Threads e Bluesky
Questa novità, inoltre, si inserisce in un momento critico per l’ex piattaforma dell’uccellino. All’indomani delle elezioni americane, infatti, decine di celebrities e di grandi aziende di area Dem hanno abbandonato X/Twitter in seguito alla vittoria di Donald Trump (e di Musk, che avrà un ruolo di primo piano nel nuovo governo americano).
Dall’attrice premio Oscar Jamie Lee Curtis a Piero Pelù, dalla cantante Lizzo all’account ufficiale della Berlinale, è lungo l’elenco di chi ha già chiuso o ha annunciato di voler chiudere il proprio account. Per andare dove? Su Threads, app di Meta lanciata nel 2023 proprio per fare concorrenza a X/Twitter, o su Bluesky. Quest’ultimo era un social quasi sconosciuto in Italia fino a poche settimane fa ma, proprio grazie a questo esodo vip, adesso sta vivendo un momento di grande popolarità.
Che cos’è Bluesky
Bluesky è un social network che consente una gestione decentralizzata dei dati. Gli utenti possono dunque scegliere se ospitare i propri dati sui server di Bluesky o su server privati. La piattaforma non prevede annunci pubblicitari, offrendo un’esperienza social più “pulita” e meno influenzata da algoritmi pubblicitari. Gli utenti, poi, hanno maggiore controllo sui dati personali e possono personalizzare i propri feed tematici. Inizialmente accessibile solo tramite invito, a febbraio 2024 è stato reso disponibile a tutti.
Già a fine ottobre, poco prima delle elezioni americane, il rivale “decentralizzato” di X/Twitter aveva registrato un’impennata di iscrizioni, all’incirca 500.000 in un giorno. A spingere gli utenti su Bluesky sono state anche alcune modifiche controverse di X, che adesso consente alle persone bloccate di leggere i post di chi li ha censurati, seppur senza potervi interagire. Una scelta che ha sollevato non poche critiche e dubbi su un ulteriore incremento di contenuti d’odio e bullismo online. Nonostante la recente crescita esponenziale, Bluesky resta però lontano dai numeri di Threads. Con quasi 300 milioni di utenti mensili, Threads si conferma il principale competitor di X.